Sbarca Very Nice Cocktail Bar e presenta il primo cocktail liquido a base di tortellino
Come si può racchiudere un’esperienza, una sensazione o meglio, una passione in un drink? Come è possibile racchiudere l’essenza di Bologna in un cocktail? Credeteci, Alex Fantini e i ragazzi del Very Nice Cocktail Bar ci sono riusciti alla grande.
Diciamo la verità, quando siamo stati invitati all’apertura del Very Nice, a stento credevamo alle nostre orecchie: “Un cocktail a base di tortellino? Ma davvero? Ma non è che si tratta di brodo di cappone alcolico?”
Più esaltati ed increduli che mai, ci siamo fiondati in Via Collegio di Spagna 7/b, un tranquillo angolo della vecchia Bologna.
A riceverci troviamo subito il giovanissimo proprietario assieme a tutto il suo team, composto principalmente dalla sua famiglia, che contribuiscono a rendere accogliente l’atmosfera. È un piccolo locale, ma sa trasmettere subito il carattere di chi l’ha ideato.
Già da un primo sguardo dietro al bancone, si può vedere trasudare la preparazione maniacale di Alex: come in un vero laboratorio, fra le svariate bottiglie di liquori, spiccano anche quelle create appositamente per i suoi cocktail da bravo mixologist.
È proprio con questo studio approfondito di Mixology che Alex ha iniziato a esporci la sua esperienza nel mondo dei cocktail: dopo due anni passati a Barcellona sperimentando e perfezionando le tecniche ha deciso di riportarle in Italia in un progetto tutto suo.
Da pochi anni che il Bel Paese si affaccia a questo nuovo modo di vedere i drink, e certamente il Very Nice è uno dei pochi locali di Bologna in cui ritroviamo questo approccio che da tempo ha preso piede nel panorama europeo.
Secondo i dettami della Mixology si predilige il dare attenzione alla scelta degli ingredienti e alla creazione di cocktail pressoché unici, avendo come scopo finale quello di fornire un’esperienza quanto più coinvolgente possibile.
Alex si immerge talmente tanto in questa branca del Bartending da arrivare a creare da sé gli elementi di base (alcolici e non) delle proprie ricette, innovando queste ultime e creando un menù davvero unico.
Infatti, non appena ci siamo seduti al bancone, siamo rimasti a bocca aperta nel vedere che i cocktail di sua invenzione portavano tutti i nomi delle dodici porte di Bologna.
“Ok, Selena, sai che ora vorrei una tesserina punti per collezionarle tutte?”
“Sto rimpiangendo tantissimo di essere venuta in macchina.”
Bene. Sappiate che Selena era pure a stomaco vuoto.
Ma torniamo a noi!
È stato difficile scegliere, e vi lasciamo la foto del menù per farvi capire cosa abbiamo provato. Aiutati dalla spiegazione di Alex, abbiamo infine optato per cinque di questi.
PORTA SAN MAMOLO
“Alex, se dovessi scegliere tu, quale sarebbe il tuo preferito?”
Cominciamo dal più particolare fra tutti: basato su una grappa artigianale aromatizzata ai funghi porcini e pere, naturalmente di produzione della casa, è accompagnato da un assaggio di pecorino sardo.
È incredibile come si distinguano perfettamente le note dei funghi all’olfatto e delle pere al gusto.
“Alex, ma il pecorino va mangiato prima, dopo o durante?”
Nel dubbio, non avendo una risposta, le abbiamo tentate tutte e tre. Vi assicuriamo che il formaggio si sposa molto bene in ogni caso. Provare per credere.
PORTA CASTIGLIONE
Ecco il simbolo dei due anni di studio a Barcellona: un cocktail fresco e dissetante, che passa dai profumi floreali del sambuco a quelli fruttati dell’uva bianca, con un leggero sentore di basilico che vale la pena di essere riscoperto. Potrebbe diventare decisamente “il cocktail dell’Estate 2018“!
Attenzione, va giù bene. Fin troppo bene.
PORTA SAN FELICE
Praticamente ci siamo trovati davanti ad un dessert. Viene servito in uno strano bicchiere a forma di pipa, da cui buoi bere sia dalla testa che dal bocchino (Non fate i maliziosetti, si chiama davvero così!), accompagnato da una lingua di gatto perfetta da tocciare.
Il sapore predominante è quello dello zabaione, seguito dalle note decise del brandy e del caffè.
Ve lo giuriamo, berlo in un bicchiere così ci ha riportato tantissimo alla mente quando da piccoli, in spiaggia, ci mangiavamo quei gelati alla panna nella pipa di plastica. Che throwback!
PORTA SAN VITALE
Lo ammettiamo, da bravi bevitori seriali di Moscow Mule, quando abbiamo letto “retrogusto di birra allo zenzero” non abbiamo saputo resistere. Tuttavia, in questo frizzante drink, i cenni di miele e birra artigianale a bassa fermentazione la fanno da padrona.
Oddio, ne vogliamo un altro. Subito.
Ok ragazzi, siamo finalmente arrivati (un po’ più brilli del solito) al pezzo forte della serata.
BOLOGNA SOUR
Fermi tutti. È tutto vero. Alex è riuscito nell’impresa di distillare Bologna in un bicchiere.
Sfido qualunque Bolognese a non avere uno smalvino nel sorseggiare questo drink. Qui da noi il tortellino è una religione, il momento Amarcord è garantito.
Basandosi su “un complicato sistema di specchi e leve” (ovviamente non possiamo svelarvi il segreto, è protetto perfino da un brevetto), sono riusciti ad estrarre l’essenza stessa del tortellino.
Ad ogni sorso si viene travolti dal profumo del ripieno, che permane in bocca per poi lasciare spazio ad un delicato cenno alcolico.
Ci è stato inoltre servito con un carinissimo tortellino in pannolenci al profumo di lavanda, realizzato direttamente a mano dalla mamma di Alex. Puoi anche portarlo a casa e metterlo direttamente nel cassetto della biancheria!
Un’esperienza decisamente particolare per chiudere il tour delle porte di bologna.
Attendiamo un abbinamento culinario ad hoc per accompagnarlo anche se, a parer nostro, la mortadella potrebbe essere l’ideale.
Più “Bologna” di così si muore!
Very Nice
40123 Bologna