L’aeroporto è luogo di partenze, arrivi, incroci di vite, rimbombi di voci annunciatrici, agili trolley che sfrecciano tra un gate e l’altro.
Il biglietto da visita di una città, dove si incontrano i suoi sapori, le sue tradizioni o si salutano prima di imbarcarsi per un viaggio.
Ed è il ristorante Vecchia Bologna, nato dalla realtà bolognese di Vecchia Malga, teatro di un nuovo dialogo tra eccellenze del nostro territorio. Nasce così una collaborazione con lo chef Massimiliano Poggi, autore di un nuovo piatto nel menù di Vecchia Bologna: “Non chiamateli spaghetti alla bolognese. Un souvenir di Bologna”.


Il piatto nasce cullato dai ricordi di una classica infanzia emiliana, da una domenica a casa dei nonni, inebriati dal profumo autentico e orgoglioso del ragù della nonna.
Per provare il ragù che accompagnerà le tagliatelle dello Chef Poggi, siamo tornati piccoli anche noi: lo abbiamo assaggiato su un toccio di pane, un po’ quello che ci allungava la nonna nella sua cucina e che immergevamo audaci nella pentola fumante, per poi, categoricamente, ustionarci il palato.

 

Nei sapori di questo ragù sentiamo Bologna la grassa, la forza della sua cucina, una cucina complessa, guai a chiamarla “semplice” ci ricorda Poggi. E le tagliatelle? Sono tirate il più possibile e rugose, ambiscono ai famosi 7 mm e soprattutto sono la tela perfetta per accoglierne il vero protagonista.

Infatti, l’intento di questo piatto è di passare oltre alla diatriba “spaghetti o tagliatelle?”, spostando l’attenzione dalla pasta al ragù, cercando di rappresentare Bologna nel mondo, lasciando al turista un ricordo, un souvenir della nostra gastronomia. Aprendo a tutti la cucina della nostre nonne, nel loro calore e amore autentico.

 

 

Troverete quindi nel menù del ristorante, in Sala Imbarchi Schengen, il piatto “Non chiamateli spaghetti alla bolognese. Un souvenir di Bologna”.

L’obiettivo è offrire non solo al pubblico italiano ma soprattutto a quello straniero, sempre più alla ricerca del vero made in Italy, un’esperienza di gusto di alto livello, ben rappresentativa della storia culinaria della città.