Quando un corso ti crea il blocco dello scrittore, potrebbe essere quello giusto
Spesso mi chiedono informazioni circa la mia formazione, su come mi tengo aggiornata. Ho partecipato a tanti corsi, più o meno memorabili. Sono un’acquirente compulsiva di libri di fotografia e scrittura creativa. Ho tante riviste salvate su Flipboard che ho raramente il tempo di consultare quotidianamente (anche se dovrei).
Ma c’è un corso che mi ha davvero acceso “qualcosa”, un corso bellissimo che però mi ha provocato il blocco dello scrittore per qualche mese. Ma è stato fondamentale fermarmi e riflettere e, quando per un cliente sono in crisi cerco di tornare a quella giornata e a ricordarmi ciò che mi sono appuntata.
Mi fermo, mi preparo un tè, mi faccio una doccia bollente e poi ci riprovo, cercando di ricordare tutto quello Simone Sbarbati disse ad un Dieci Cose di circa tre anni fa, era il 10 luglio del 2014 e per la prima volta facevano tappa a Bologna, anche se i relatori di quella tappa vivevano a Bologna. Oltre Simone Sbarbati c’era pure Simone Bramante, che su Instagram è Brahmino.
Quel giorno Simone Sbarbati mi ha rivoltata come un calzino, dopo le quattro ore con lui ero euforica, triste, poi di nuovo euforica, poi di nuovo triste. Sapevo che stavo sbagliando qualcosa, sapevo che non stavo raccontando, bensì stavo elencando. Elencavo ciò che mangiavo nei ristoranti, elencavo esperienze, ma non le raccontavo.
Da quel momento ho cercato di partecipare a più Dieci Cose possibile e non solo perché stimo moltissimo gli organizzatori (Rocco, per quanto tu sia amico e mi stia simpatico, volevo dirti che non è quello il motivo, lo avevi capito vero?) ma perché è ciò che, in quanto freelance, mi serve come l’aria che respiro.
Lavoro da casa, ho dei colleghi certo, ma non fisici. Facciamo riunioni un paio di volte al mese ma non sempre mi basta, e soprattutto sono più o meno gli stessi.
A volte mi manca il confronto con colleghi, altri. Dieci Cose per me è questo: ascoltare dei professionisti, ascoltare le loro esperienze, ascoltare tecniche/tecnicismi ma anche pareri, errori, dubbi, che in questo lavoro a volte ci invadono più di quanto ci possano invadere le certezze.
L’anno scorso poi sono andata alla tappa dei due anni, a Milano, aveva una formula diversa da quella di Bologna: 6 relatori, con un intervento di 1 ora. Anche qui 6 incontri/scontri che mi hanno arricchito perché mi hanno messo in moto, non perché mi hanno acquietato
Il 18 marzo Dieci Cose farà 3 anni e mi sono già messa in testa di partecipare, anche perché gli interventi saranno 12, da mezzora, quindi degli aspetti particolari che verranno approfonditi. Mi ha colpita moltissimo dall’intervento di Mafe De Baggis (uno dei miei personalissimi guru del racconto) sull’errore.
Cito dal programma:
“Solo chi non fa non sbaglia, perché le certezze non esistono, anzi, ce n’è solo una: è meglio provare e sbagliare che cercare la sicurezza. È importante però imparare dagli errori, e non solo come frase fatta: dobbiamo capire cosa è andato storto e perché, per riprovarci subito in modo diverso. Ho analizzato per voi tre errori gravi fatti in passato (anche da me) e quello che mi hanno insegnato. In più, un bonus: come evitare di gridare all’epic fail autodenunciandosi come incompetenti.“
Siccome sia per il blog sia per il mio lavoro ho deciso che non voglio smettere di imparare se cercate un corso (hey Rocco, lo so che li chiamate incontri voi, ma almeno così ti arrabbi un po’), una giornata che vi rimetta in discussione, che vi faccia riflettere e che vi ispiri, beh Dieci Cose ve lo posso consigliare eccome, anche perché per la gioia di noi freelance costa pure poco rispetto a tanti altri.
Se siete curiosi di leggere il programma eccolo QUI e se decidete di partecipare mi raccomando, fatemelo sapere, così ci salutiamo 🙂