Non si può dire che Bruno Barbieri sia arrivato a Bologna in punta di piedi, anzi. Inaugurazione in pompa magna con i suoi colleghi televisivi Antonino Cannavacciuolo, Joe Bastianich e molti altri. La stampa ne ha parlato per mesi, i bloggers anche, i colleghi idem. Insomma, questo Fourghetti ha aperto a Bologna camminando sul tappeto rosso come è giusto che sia, visto il calibro e notorietà di Bruno Barbieri. Fourghetti, che può essere interpretato come “quattro spaghetti” un nome perfetto da esportare all’estero. Oppure “forget-it”, come “dimenticati qualsiasi cosa ci sia fuori, ora sei qui con noi e ci prenderemo cura di te”.

Ho letto molti articoli in questi mesi che parlavano di Fourghetti ma un paio di cosette non le ho capite: cosa si mangia? Quanto si spende? Inaugurazione a parte, si mangia bene?

Curiosa come l’animaletto più curioso al mondo (delfino? gatto? boh) ho prenotato per il 28 Giugno, a pochi giorni dall’apertura. Solitamente lascio passare qualche mese prima di provare un ristorante tranne se sono davvero molto curiosa o se sono sicura che andrà benissimo. Tendo a lasciar passare qualche mese di rodaggio perché si sa, appena un locale apre il rischio di pagare il conto per essere usati come cavie è altissimo.

Diciamolo subito: Fourghetti è bellissimo. Esteticamente è davvero magnifico: il dehors, i tavoli, il gioco di specchi e di riflessi, la luce che entra dalle ampie finestre. Andarci presto, con queste giornate lunghissime o pranzarci, è una vera delizia.

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E poi c’è lui, il Bar-bieri che non è un errore di battitura bensì un simpatico gioco di parole per dare un nome al Bar all’interno del ristorante e che può essere frequentato indipendentemente da una prenotazione al tavolo. Il bar è favoloso, uno stile che ancora non avevo visto né trovato a Bologna. Chiacchierando con Manuela di Scattidigusto mi è venuta in mente un’immagine per raccontare la sensazione che ho provato quando ho visto il bar: mi è sembrato uno dei bar che si vedono nei film, un bar ben frequentato di New York, degli anni ’40. Ad un tratto entra il ragazzaccio che si è innamorato della fidanzata del riccone di turno, sfida il riccone di turno che gli dice “finiamola fuori, non spaventiamo la giovane pollastrella”. Ma per fortuna finisce tutto con un sigaro ed uno scotch invecchiato 30 anni perché in fin dei conti il riccone non vuole più sposare la donzella, donzella che scappa con il voyou, bello ma povero.

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E insomma, il bar è bellissimo ed offre un’ampia scelta di cocktails ed è previsto un menu ridotto, con piatti diversi rispetto a quelli del ristorante in modo da dare la possibilità di bere un cocktail o un calice di vino assaggiando anche solo un piatto di Bruno Barbieri. Si può poi decidere di andare verso altri lidi o cenare al tavolo.

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Ma cosa si mangia? Quanto si spende? Si mangia bene? Ho deciso di allegare a fine articolo il menu con i prezzi (visto che sul sito di Fourghetti il menu c’è ma senza i prezzi), intanto vi dico cosa abbiamo mangiato noi e quanto abbiamo speso.

2 coperti, una bottiglia di acqua (di plastica), 2 calici di vino (i prezzi per il calice vanno dai 7€ ai 10€ se non ricordo male), 1 antipasto, 2 primi, 1 secondo, 1 dolce e abbiamo speso in tutto (in due) 110€.

Abbiamo mangiato bene, le proposte sono molto interessanti: una cucina con l’occhio puntato verso altri lidi ma che non dimentica il territorio che la accoglie, molte spezie, formaggio greco, marinature esterofile. Alcuni piatti li ho trovati terribilmente comfort food come per esempio la “Pasta pestata in un intingolo di mare con le canocchie al sapore di curcuma“. Mi ha ricordato un po’ quelle zuppe di mare che mi faceva mia nonna romagnola ma con l’aggiunta di curcuma che invece ti porta altrove. Ne avrei davvero mangiate almeno tre ciotole però insomma, una porzione costa 20€ e confesso che ho preferito assaggiare anche altro! Come lo “Spaghetto di semola alla chitarra con le conchiglie (cozze e vongole sgusciate, ndr) e verdure croccanti all’olio di Scalogno” che ha preso Davide, servito tiepido come da descrizione del personale di sala. Anche questi molto gustosi ed estivi. L’antipasto invece, “Battuto di pesce bianco con intingolo di pesto di pistacchi e aroma di taralli alle spezie“, lievemente delicato ma con note speziate che gli donavano maggiore carattere.

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Battuto di pesce bianco con intingolo di pesto di pistacchi e aroma di taralli alle spezie

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Pasta pestata in un intingolo di mare con le canocchie al sapore di curcuma

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Spaghetto di semola alla chitarra con le conchiglie e verdure croccanti all’olio di Scalogno

Come secondo invece “Bon bon di agnello con ricotta di pecora alla menta, melanzane stufate e salsa di harissa“: anche questo è stato per me un piatto molto “comfort food”, con quelle quattro polpettine di agnello che avrei continuato a mangiare per ore e che mi hanno ricordato molto un piatto greco. Però, tutto il contenuto del piatto dai toni marroni servito in un piatto marrone, a livello visivo-fotografico potrebbe essere migliorato ma il contenuto fortunatamente era buono.

Il dolce, “Cannoli alle mandorle con ricotta agli agrumi in un frullato di fragole e fiori di sambuco“: leggeri, ben bilanciati, fantastici.

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Nota molto positiva per il cestino del pane, fatto in casa.

Parliamo dei prezzi (che vedrete nello specifico a fine articolo): gli antipasti vanno dai 13€ ai 17€, i primi dai 16€ ai 20€, i secondi dai 15€ ai 22€, i dolci dai 10€ ai 12€. I prezzi ci stanno, per un ristorante che ambisce a essere un ristorante di fascia medio-alta, sono congrui con il panorama bolognese di medio-alto livello a mio parere. Senza nulla togliere alla bontà dei piatti, non ho visto però “quel più” che mi farebbe tornare a breve, se non per provare il BARbieri. Mi aspettavo però un menu degustazione, che ormai sto ritrovando in molti ristoranti della medesima fascia, menu degustazione secondo me necessario per capire al meglio la cucina e filosofia dello Chef.

Anche in sala secondo me ci sono alcune cose che potrebbero essere migliorate: molto suggestivi i tavoli di marmo nero senza tovaglia, mi sono però mancati i porta pane e i porta posate. Siamo arrivati relativamente presto (alle 20:15) e non ci è stato servito nessun piatto di benvenuto dello chef ma non è assolutamente un problema, se non fosse che ai tavoli accanto al nostro, arrivati dopo le 21:00, è stato servito. La bimba capricciosa che pensa che il giardino del vicino è sempre più verde si è lievemente offesa, lo confesso! Lievemente però 🙂 Queste sono infatti pecche alle quali non avrei fatto caso se fossi stata alla Trattoria di Nonna Pina però si sa, da Bruno Barbieri, a Bologna, ci si aspetta molto, forse troppo.

Ci tornerei? Si, tra 5/6 mesi per vederne l’evoluzione e tra qualche mese per provare anche il BARbieri. Non ci tornerei però a cena nel prossimo mese, credo gli si debba dare un po’ di tempo e penso soprattutto che si debba andare a mangiare da Fourghetti senza preconcetti, senza aspettative e soprattutto senza il taccuino da critico della domenica, che è forse quello che sto facendo io 😀

Lasciamoli lavorare e diamogli il benvenuto, certi che Bruno Barbieri, con il suo grande nome, porterà tante cose positive a Bologna.

 

 

ndr: alcuni piatti sono stati presi in due e in cucina sono stati molto gentili impiattando comunque due piatti suddividendo quindi una porzione. Quindi se nelle foto dell’antipasto e del secondo vedete porzioni piccole, moltiplicatele per due 🙂 

 

 

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